Comune di TAURASI (AV)
Popolazione, Superficie,
Altitudine slm
Popolazione : 2735
Superficie : 14,10 Kmq
Altitudine
:465 mt/slm
Municipio
Via del Convento 1 83030
Telefono: 0827/74206
Fax: 0827/74204
Pro Loco
Via Municipio 1 83030
Telefono:
Sito internet:
www.prolocotaurasi.it
E-mail:
info@prolocotaurasi.it
Presidente: Tranfaglia
Antonio
Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale
Per chi viene da Nord, uscire
al casello di Benevento (a km. 13), sul raccordo autostradale di Benevento con
Da Avellino (a km. 31), si può seguire
Cenni
storici
Il nome di chiara origine osco-sabellica, fa
riferimento al toro, mitico animale, condottiero della tribù dei
"Taurasini" della stirpe dei sanniti, che giunti dal Nord andarono ad
occupare una vasta zona tra le odierne province di Avellino e Benevento, che da
essi prese il nome di "Ager Taurasinus" ("Campi Taurasini")
o forse "Cisauna, al di qua dei monti della Daunia, e portarono alla
nascita della città-Stato di Taurasia.
Dell'importanza
che questa terra venne ad assumere, vi è testimonianza nell'epitaffio inciso
sulla fronte principale del sarcofago del legato romano Lucio Cornelio Scipione
Barbato; la città da lui conquistata nel
Durante
la guerra sociale del 90-
Con
l'arrivo dei Normanni, il Castello ("Castelli Taurase") viene
ricostruito ed assegnato, nel
Nel
1147 Taurasi passò a Ruggiero di Castelvetere, nipote di Alamo di Taurasi. E'
del novembre 1179 il primo documento in cui viene citata la vite di Taurasi.
Nel 1271 divenne abate di Montevergine Giovanni da Taurasi: egli si recò per
ordine di papa Gregorio IX al secondo concilio ecumenico di Lione.
Nel
1289, il feudo passa alla nipote Taurasina che va in sposa ad Enrico de San
Barbato. Nel 1325, fervendo la guerra contro gli Aragonesi, fra gli altri
capitani angioini che andarono in Sicilia sotto il comando di Carlo duca di
Calabria, vi è Tommaso de Taurasi. Non si sa per quale ragione Taurasi sia
passata ai Lautrec nel 1384, però non la tennero per molto, perché nel 1418
entrò nei beni feudali dei Caracciolo e nello stesso anno Tommaso de Taurasi
divenne vescovo di Monteverde.
Nel
1636, il feudo di Taurasi viene acquistato da Niccolò Ludovisi dei prìncipi di
Piombino. Una ventina di anni dopo, una terribile peste colpì l'Italia e
nemmeno Taurasi fu risparmiata, tanto che persero la vita più ella metà degli abitanti.
Nel
1668, Giovan Battista Ludovisi cedette il feudo alla Corte regia perché oberato
dai debiti, e pochi anni dopo esso venne acquistato da
Isabella della Marra. Arrivarono poi i Carafa d'Aragona e in seguito i Latilla
(dal 1726).
Nel
1779, con la nascita della Repubblica Napoletana, anche a Taurasi fu piantato
l'albero della libertà. Con il ritorno della monarchia, i Latilla, marchesi di
Taurasi, rimasero fino all'abolizione della feudalità.
Nel
1809 nasce ufficialmente il Comune di Taurasi. Durante i moti carbonari vi era
una "Vendita" denominata "Gli auspici di Clelia". Nelle
prime elezioni libere tenute nel 1848, tra i deputati eletti nel Principato
Ultra vi era il colonnello Vincenzo degli Uberti, originario di Taurasi,
divenuto poi Ministro dei Lavori Pubblici. Nel 1860 Taurasi è annesso al Regno
d'Italia e nel 1893 è dotata della stazione ferroviaria.
Durante
le due guerre mondiali, Taurasi ha dato un grande contributo di sangue per
difendere l'onore della Patria. E' da ricordare, inoltre, la figura di Gerardo
De Angelis, registra cinematografico a Cinecittà, martire delle Fosse
Ardeatine.
Beni culturali, artistici,
storici, ambientali
Campanile,
in vico Campanile.
Alto
sui 20-
Cappella
del Crocifisso, in c/da Pisano.
Ad
unica navata con tetto "a pagoda" ed è in stile moderna.
Cappella
del Crocifisso, in via Fontana.
Ad
unica navata con uno stile che si rifà al barocco, così l'esterno dove
l'ingresso è preceduto da finte colonne.
Cappella
dei SS. Rocco e Sebastiano, in piazza S. Rocco.
A
capanna semplice ed a unica navata.
Cappella
di S. Giuseppe, in vico S. Giuseppe.
Sul
frontone si legge: AEDICVLA.S.IOSEPHI. Di
piccolissime dimensioni ed a unica navata.
Chiesa
Collegiata di S. Marciano vescovo, in largo Duomo.
La
chiesa ha la facciata del tipo a capanna ed è preceduta da una breve scalinata
(nove scalini) che porta all'artistico portale in pietra sormontato da un
frontone spezzato da una nicchia, dove si osserva un affresco (del 1997) di A. Froncillo, raffigurante il s. Patrono, al di sopra vi è un
finestrone rettangolare con vetri variopinti, ai lati varie lesene e
decorazioni stuccate in stile barocco, sul tutto un rosone.
L'interno
ad unica navata, a volta affrescata, sostenuta da colonne stuccate nelle quali
la fa da padrone il barocco; alle pareti vi sono sei arcate con altrettanti
altari marmorei.
Di fronte all'entrata si apre l'abside, con la volta stuccata dai Quattro
Evangelisti.
E'
comunemente detta "chiesa madre", nel senso di "prima", di
"più importante".
Chiesa
del SS. Rosario, in via Municipio.
La
chiesa ha la facciata a capanna e presenta un bel portale in pietra sormontato
da una lunetta semicircolare dove all'interno si osserva un dipinto su
compensato di s. Domenico de Guzman opera di Antonio Froncillo (del 1998), al di sopra un ampio finestrone
rotondeggiante.
L'interno
ad unica navata, adornata da colonne rinascimentali, commiste a fregi barocchi
raffiguranti angeli, papi e santi; alle pareti vi sono sei altari marmorei,
sormontati da altrettante tele. Sulla destra vi è una piccola cappella dedicata
a s. Domenico e dalla sagrestia, attraverso una porta dipinta si accede al
piano superiore.
E'
unita al Convento dei pp. Domenicani, oggi sede municipale.
Chiesa
dell'Immacolata Concezione, in largo dell'Immacolata Concezione.
La
chiesa ha la facciata a capanna e presenta su di essa dei motivi ornamentali
molto semplici ma ben curati, sovrastante il portale in
pietra si osserva l'immagine dell'Immacolata in ceramica arianese (del 1990).
L'interno
ad unica navata è in aspetto moderno. Sulla sinistra si apre una piccola
cappella dedicata a s. Giuseppe.
L'esterno
è chiuso da un cancello.
Una
curiosità questa chiesa è chiamata dai taurasini,
"Oratorio".
Palazzo
Marchionale, in largo Duomo, 2.
L'attuale
edificio ha le caratteristiche di palazzo rinascimentale, anche se basa le sue
fondamenta sulla primitiva "arx de' Romani".
La
facciata è molto articolata, a sinistra si osserva il mastio (a pianta
quadrata) il cui esterno è costituito da ricorsi paralleli di conci regolari
nel basamento con ammorstaure angolari in blocchi
squadrati di travertino, provenienti con molta probabilità da edifici di epoca
romana, invece la parte superiore non è databile e presenta pietre di calcare
tagliate con molta irregolarità e messe in opera con strati spessi di malta, si
notano inoltre una feritoia e due piccole finestre rettangolari incorniciate da
parallelepipedi di travertino.
L'ala
del palazzo a S è stata aggiunta successivamente.
Mediante
un grande portale d'ingresso ad arco che porta in chiave lo stemma dei Gesualdo-Este, si accede al giardino, con un impianto
tipologico a corte. Dal cortile mediante una scalea si sale ai piani superiori
organizzati su due livelli; nel primo piano nobile si osserva un immenso
salone, già adibito a "Corte di giustizia", con un camino; attigua è
la cappella di s. Pietro a Castello. Vi sono inoltre altre stanze, sicuramente
adibite una volta a sala d'armi, di studio e da ballo; altre sale interne si
possono vedere al secondo piano, forse stanze private dei feudatari.
Come
curiosità, questo palazzo è chiamato dai taurasini:
"Castello".
Palazzo
de Angelis, in largo Casale, 2.
Costruito
in pietra locale e malta idraulica, possiede soffitti a volta a botte e a
crociera al piano terra, mentre al primo piano i soffitti sono lineari con
copertura in legno e con embrici.
Porta
Maggiore
E'
la porta che nei secoli passati si apriva nella cinta muraria del castello.
Attualmente si possono vedere i due torrioni cilindrici fra cui è incorporata
la grande porta ad arco, in travertino, retta da due pilastri su piedistalli.
Porta
Sant'Angelo
Costituiva
l'ingresso al castello per chi proveniva dalla valle del fiume Calore. Ha
mantenuto intatta l'originario stile ad arco in pietra.
Manifestazioni ed Eventi
-Festa
di San Pasquale : 17 Maggio.
-Festa
di S.Antonio e S. Marciano : Luglio.
-
Festa di San Rocco: 16
Agosto.
-
Sagra "da porta a porta":Settembre.
-
Sagra del vino:Agosto.
-
Festa dell'uva :Ottobre.
-
Carnevale Irpino:carri allegorici e maschera tipica di
Tatone.